La parte del forte

E’ incredibile come in meno di un anno la mia vita, le nostre vite siano cambiate. Un anno fa ero un altro me, eravamo un altro noi. Parlavamo incoscienti delle situazioni che vivevamo, inconsapevoli che dopo nemmeno un anno ci saremo ritrovati a sopportare l’ansia di un maledetto test per poter tornare a vivere tranquilli, a respirare aria a pieni polmoni, senza una fitta allo stomaco.

Un anno fa mi parlavi, era una fredda sera all’inizio di marzo. Mi dicevi che eri gay e io annuivo silenzioso con un movimento della testa. Ti dicevo che nulla sarebbe cambiato e invece quanto di quel ieri oggi non è più. Dopo nemmeno due mesi anche io ti parlai, e riscoprimmo una vita che ci era comune. E adesso mi chiami terrorizzato, impaurito, atterrito dalle possibilità di un semplice gioco d’amore. Ti tranquillizzo ma a volte non bastano le parole. E così ti accompagno in ospedale, ti faccio fare la strada che mille volte ho percorso, e cerco il modo per tirarti su, per dimostrarti il mio essere amico, per riportare la quiete in quel mondo caotico che è la tua testa.

E’ difficile la parte di quello forte, ma la indosso per te. Per me è diverso, per me che ho vissuto due persone importanti, che ho fatto sesso con uno sconosciuto, che ho una ferrea razionalità a placare la mia parte emotiva. Ma per te che quel che sente il cuore è l’unico sentore oggi è un giorno di ansia. Tieni la testa alta, affronta la vita, e gioca sapendo a quel che vai incontro. Non farti semplicemente schiaffeggiare, ma immobile non ribellarti: il colpo sarà solo più forte. Sorridi alla vita, e il dolore non avrà più alcun effetto.

2 pensieri su “La parte del forte

  1. le tue parole scorrono come un fiume… è molto che ti leggo.
    intenso, solchi l’anima.
    vibri come corde.
    vero o finto?
    relatà, sentimento o finzione… comunque intenso, comunque una realtà anche se è sogno, fantasia …
    anche io riparto, ma il dolore resta ad ogni colpo anche se cerco di ripararlo.

  2. Ti ringrazio…
    ho trascurato questo spazio a lungo, e non pensavo ci fosse qualcuno che pazientemente leggeva quello che scrivevo. E’ un luogo poco frequentato, intimo, ma che accetta i visitatori sensibili, capaci di cogliere le sfumature.
    A presto

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